La ricerca di una inversione di mentalità! Ma ci siamo avviate/i su questo versante? AD un anno dalla realizzazione del congresso TTI mi pare proprio che il messaggio non sia stato colto! Forse non siamo state capaci di comunicarlo, forse non c'è un effettivo interesse a raccogliere una sfida che si proietta sul medio e lungo termine! Forse non siamo noi effettivamente adeguate a questa proposizione di inversione.
La situazione delle persone TTI appare ai miei occhi peggiorata; cadute nell'oblio e relegate ancora più strettamente alla dimensione di fenomeni da baraccone. Ma evidentemente questa situazione - di cui c'è tanto lamento - poi è quella che da una reddita in un qualche modo.
Il senso dell'esserci più che dell'apparire è un argomento ancora non affrontato, non riflettuto. Si pensa che con l'apparire si raggiungano risultati che ci sono negati per poi sprofondare nella più nera delusione ed amarezza.
L'orgoglio di essere e di non nascondersi sembra sia espressione di un diritto alla singola dimensione soggettiva. Ma di cosa si è parlato?
La ricerca del lavoro è sempre più impostata nella dimensione del vendersi al miglior prezzo, a quale scopo non si riesce ad andare a fondo sulla questione ed analizzare compiutamente il senso economico della proposizione dei diritti come dimensione di nuove economicità?
L'affermazione del diritto lascia il posto alla ricerca del favore o del vantaggio. Per chi stiamo lottando? Del resto se la maggioranza ritiene di dover ricevere per diritto divino i servizi da quattro sventurate/i che si fanno a pezzi per conquistare qualcosa di permanente, poco si va oltre allo stato di decadimento sociale nel quale siamo.
Mi fermo qui, ed ho già detto troppo.
Darianna Saccomani
25 aprile 2011
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